Crisi energetica, materie prime e packaging: uno sguardo attuale e futuro

In questo periodo storico caratterizzato da equilibri geopolitici sempre più fragili, causati dal conflitto Russia-Ucraina e dall’inasprimento della crisi climatica, le aziende si trovano a dover gestire una marcata incertezza sul futuro.

Lo scenario economico internazionale è caratterizzato da una continua oscillazione dei prezzi delle materie prime e dell’energia, legate non solo alla crisi ma anche a fenomeni speculativi largamente diffusi.

In questo panorama delineato soprattutto dall’incertezza, come può un imprenditore pianificare strategie di business a lungo termine ed essere un innovatore nel proprio settore?

Per sviluppare questo tema, una riflessione sulla situazione energetica internazionale è doverosa. Già da anni si parla dell'importanza dell'indipendenza energetica, ma difficilmente abbiamo visto iniziative strutturali importanti da parte dei governi.
Lungimiranza e innovazione sono proprie di quegli imprenditori che in questi anni hanno intravisto queste criticità e per primi hanno preso l'iniziativa di investire una quota del loro attivo in iniziative di differenziazione delle fonti energetiche, in particolare puntando su quelle rinnovabili, per definizione accessibili e democratiche.

Questa crisi ha influito anche sul costo delle materie prime. Il prezzo dell'alluminio ad esempio, ha subito un incremento senza precedenti, arrivando nei mesi scorsi a toccare prezzi di oltre 3'000 euro a tonnellata, con un effetto a cascata sui relativi costi di lavorazione e produzione dei laminatoi.

Relativamente al settore del packaging nel quale operiamo da oltre 50 anni, osserviamo un trend di crescente sensibilità legata alle tematiche ambientali e in primis alla sostenibilità, sia da parte dei consumatori, sia da parte dei governi che timidamente hanno cominciato a varare norme più severe in materia di produzione di imballaggi monodose in plastica (es. Isole Baleari) e divieto di utilizzo di imballaggi in plastica per determinati prodotti della GDO (Francia).

Come innovare la propria produzione in questo momento storico?

Innovare al giorno d’oggi per noi significa giocare d’anticipo sulle grandi sfide del futuro, rendendo la propria azienda quanto più indipendente da fonti di energia legate al fossile e dall’oscillazione dei prezzi delle materie prime, differenziandole ove possibile.

Grazie ai prezzi estremamente competitivi che queste tecnologie hanno raggiunto, basare la propria produzione su energia rinnovabile, come ad esempio il fotovoltaico, permette di essere indipendenti dalle oscillazioni del costo dell’energia e di avere un rientro economico dell’investimento nel giro di pochi anni.

In Tacom, già dal 2014, abbiamo investito in fonti rinnovabili, installando sulle coperture dei nostri stabili un quantitativo di pannelli fotovoltaici in grado di coprire il fabbisogno aziendale di elettricità.

A livello produttivo invece, già da anni abbiamo deciso di differenziare e arricchire la nostra offerta con materiali diversi. Allo storico beccuccio erogatore in alluminio, già da anni abbiamo affiancato quello in PET e grazie alle innovazioni dell’industria cartiera, anche il beccuccio in cartoncino idrorepellente certificato. Anticipando i tempi abbiamo anche creato soluzioni di imballaggio pratiche 100% carta, come Cloc Spout (anche in sostituzione del bag-in-box) e Bispenser.

Scelte al tempo “coraggiose” che oggi ci ripagano con la soddisfazione dei tanti clienti che condividono con successo il nostro stesso impegno per un mondo più sostenibile.


Categoria: La rubrica del CEO
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